Brutte notizie per gli appassionati della due ruote, se ne va uno dei più grandi di sempre
Un fulmine a ciel sereno per gli amanti del Tour de France e, in generale, del ciclismo professionistico. Se ne va un’autentica leggenda che ha scritto pagine indimenticabili sebbene non abbia mai vinto uno dei tre massimi tornei ciclistici del mondo (oltre al tour francese, anche Vuelta de España e Giro d’Italia).
Il destino, amaro, ha voluto che se ne andasse proprio a poche ore dalla vittoria del belga Remco Evenepoel alla cronometro da Nuits-Saint-Georges a Gevrey-Chambertin. La notizia ha chiaramente annerito una giornata che doveva essere di festa per il pubblico francese e internazionale.
È scomparso infatti alla veneranda età di 99 anni uno che il ciclismo l’ha contribuito a forgiare decenni fa: Raphaël Géminiani, corridore abilissimo soprattutto nelle scalate ed ex compagno dell’indimenticabile Fausto Coppi.
Ciclismo, morta la leggenda d’oltralpe Raphaël Géminiani: aveva 99 anni
La storia del ciclismo è stata arricchita da personaggi indimenticabili. Oltre ai “nostri” Fausto Coppi e Gino Bartali, anche Raphaël Géminiani può considerarsi uno dei più grandi innovatori di questo sport, specialmente quando si parla di scalate, la sua grande specialità.
Géminiani, purtroppo, è venuto a mancare alla settima tappa del Tour de France e mentre i tifosi festeggiavano l’arrivo di Evenepoel a Gevrey-Chambertin. Non il modo migliore per celebrare la vittoria del belga: in patria Géminiani era, ed è tuttora, considerato un’autentica leggenda di questo sport, un vero e proprio punto di riferimento.
L’ex ciclista, da tempo ricoverato in una casa di riposo di Perignat sur Arrier, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 12 giugno 2025. Viveva costantemente informato su tutto quello che aveva a che fare con il ciclismo. Nonostante l’età piuttosto avanzata, non aveva mai perso quella passione che lo aveva reso noto in tutto il mondo.
Géminiani fu anche compagno di Fausto Coppi durante i giorni infausti trascorsi in Burkina Faso, dove il campione di Castellania contrasse la malaria: i due vivevano nella medesima camera d’albergo e nella notte del 10 dicembre 1959 furono assaliti dalle zanzare. Il francese riuscì a sopravvivere dopo un periodo di convalescenza, mentre il corridore azzurro morì a Tortona il 2 gennaio dell’anno seguente al loro approdo in Africa.
Nel corso della sua lunga carriera il francese, come detto, non ha mai vinto Giro, Vuelta o Tour, ma può vantare un quarto posto (Giro d’Italia) e due podi (Vuelta de España e Tour de France).