Michael Schumacher, questa vicenda ha avuto un epilogo assolutamente inaspettato: è finito in manette, ci sono le prove
La famiglia Schumacher non è nuova a minacce e ricatti. La cronaca degli ultimi anni ha più volte riferito di episodi simili, ma le ultime vicende che hanno riguardato Corinna Betsch e i due figli della coppia hanno avuto un epilogo del tutto inaspettato.
Nelle scorse ore, come ha fatto sapere la Bild, un uomo è stato arrestato nell’ambito delle indagini tese a fare luce su chi fosse responsabile del più recente ricatto ordito ai danni degli Schumacher. Le prove raccolte dalle autorità hanno portato sulle tracce di un 52enne che faceva parte, fino a poco prima che lo scoprissero, del team di addetti alla sicurezza della famiglia del leggendario campione di Formula 1.
Le manette sono scattate in Germania, per volere della Procura di Wuppertal, al culmine delle indagini che avevano avuto inizio in seguito ad una segnalazione ricevuta dalle autorità svizzere. A tradire Corinna, Mick e Gina-Maria sarebbe stato, quindi, un volto noto a tutti loro. Una persona di cui probabilmente si fidavano ciecamente, il che rende questa vicenda ancora più agghiacciante.
La famiglia Schumacher tradita da un fedelissimo: ecco chi è
L’uomo fermato avrebbe lavorato dietro le quinte del ricatto. La minaccia paventata, come si ricorderà, riguardava la pubblicazione di alcune foto scattate subito dopo l’incidente sugli sci di Michael a Meribel, sulle Alpi francesi.
Scatti che non sono mai stati pubblicati e sui quali vige, ancora oggi, il massimo riserbo. In un primo momento si era ipotizzato che i ricattatori si fossero avvalsi dell’aiuto di un complice che conosceva la storia della famiglia.
La Procura, però, ha poi accertato che il 52enne arrestato e suo figlio, di 30 anni, erano realmente in possesso di alcune foto private appartenenti agli Schumacher. In cambio della non pubblicazione chiedevano un milione di euro, in assenza del quale, dicevano, avrebbero provveduto a diffondere scatti e fascicoli privati sul dark web.
Pare che, per convincere Corinna e gli altri, avessero addirittura inviato loro alcuni di questi file, così da provare fattivamente che fossero in possesso di materiale “scottante”. Né il padre e né il figlio, riferiscono i media tedeschi, erano nuovi alle autorità. Pare in realtà che fossero già in libertà vigilata per un altro caso, prima che i familiari di Michael finissero nel loro mirino.